Quali livelli di cura in Italia per i pazienti colpiti da ictus, dalla fase dell'emergenza a quella della neuriabilitazione fino ai servizi territoriali? Il tema sarà affrontato dagli esperti delle società scientifiche e professionali coinvolte nei percorsi di cura e riabilitazione nel corso dell'incontro organizzato dalla Federazione Italiana delle Associazioni per la Lotta all'Ictus Cerebrale (ALICe), in collaborazione con la Fondazione Santa Lucia IRCCS, il prossimo 13 settembre.
Il Gruppo di Lavoro si prefigge di fotografare la situazione attuale nel panorama dei diversi contesti sanitari regionali e di proporre soluzioni migliorative per potenziare l'assistenza ai pazienti colpiti da ictus nella fase dell'emergenza e in quella successiva della riabilitazione delle funzioni motorie e cognitive interessate dal danno cerebrale.
In Italia si contano 120.000 nuovi casi di ictus ogni anno, ma la rete di stroke units per l'intervento tempestivo in fase di emergenza resta ancora incompiuto rispetto agli obiettivi fissati dalla programmazione sanitaria nazionale. La patologia rappresenta anche la prima causa di disabilità nell'adulto con quasi un milione di persone che nel nostro Paese coinvive con i postumi della malattia, ma anche su questo fronte i livelli di cura, soprattutto per i percorsi di neuroriabilitazione di alta specialità necessari al trattamento di danni cerebrali gravi, non risponde al fabbisogno reale della popolazione italiana.
Il Gruppo di Lavoro procede nel solco dello studio "La Riabilitazione post-ictus in Italia", presentato dalla stessa Federazione ALICe nell'ottobre dell'anno scorso, in occasione della XIII Giornata Mondiale contro l'Ictus Cerebrale, e servirà anche a individuare strumenti di monitoraggio degli effettivi livelli di cura erogati su tutto il territorio nazionale ai pazienti copiti da ictus.
Fondazione Santa Lucia IRCCS
Via Ardeatina 354, Roma
Lorella Zani - Segreteria A.L.I.Ce. Italia - Email: lorella.zani@azimut.it