Percorsi altamente personalizzati permettono d’intervenire sulle caratteristiche specifiche di apprendimento dello studente, per restituire serenità a bambini e adolescenti che faticano in compiti di lettura, scrittura e calcolo
La Fondazione Santa Lucia ha da poco inaugurato il nuovo Ambulatorio di Logopedia destinato alla valutazione e alla riabilitazione dei DSA - Disturbi Specifici dell’Apprendimento scolastico. Ci siamo rivolti alla nostra équipe, diretta dalla dottoressa Daniela Morelli, per fare chiarezza sulla natura di questi disturbi e consentire ai genitori di avere una panoramica più chiara di un fenomeno che riguarda statisticamente un bambino per classe. “Gli studenti con DSA – ci spiega la logopedista Francesca Verni – hanno difficoltà nella lettura, nella comprensione di ciò che leggono, nello spelling e nell’espressione scritta. Possono faticare anche con i numeri, il calcolo e il ragionamento matematico”.
Quali conseguenze comportano queste difficoltà?
Le difficoltà incidono sul rendimento scolastico, ma non solo. Questi studenti perdono autostima. Sviluppano la convinzione di non poter affrontare efficacemente determinate attività e di non essere in grado di raggiungere gli obiettivi desiderati.
Qual è il rischio per il genitore che vede scendere il rendimento scolastico del figlio?
Credere che dipenda dalla sua svogliatezza. In questo modo si attribuisce al ragazzo la responsabilità dell’insuccesso scolastico. E questo abbassa ulteriormente la sua autostima e la motivazione verso lo studio.
Per arrivare alla valutazione di uno specialista, il genitore deve captare dei segnali. Quali sono?
Ci sono importanti indicatori riconoscibili precocemente, nella fase prescolare, e altri a partire dalla fine del primo anno scolastico. Tra questi rientrano la lenta decifrazione delle singole lettere, l’incertezza nell'utilizzo delle sillabe e lo scarso controllo del significato delle parole. O ancora la scarsa autonomia nella scrittura oppure la presenza di sostituzioni ed elisioni di lettere. Nell’area matematica si possono invece osservare difficoltà nel conteggio e nella scrittura dei numeri da 0 a 20, o nel calcolo a mente entro la decina. In questi casi è fondamentale predisporre un intervento precoce di potenziamento delle abilità del soggetto.
In quali fasi dell’evoluzione del bambino si può arrivare alla diagnosi?
Al termine del secondo anno della scuola primaria per la lettura e la scrittura. Oppure al termine del terzo anno per l’area del calcolo. Tuttavia, come accennavamo, è possibile e importante sostenere gli apprendimenti scolastici precocemente, senza attendere i tempi della diagnosi.
Dopo che un genitore ha captato i segnali del disturbo. Che tipo di percorso affronterà il figlio?
Nella prima fase viene effettuato l’inquadramento diagnostico delle difficoltà del ragazzo. Segue una fase di riabilitazione, o meglio di “abilitazione”, in cui si effettua un potenziamento delle abilità cognitive e strumentali e si predispongono percorsi mirati per l’apprendimento di strategie e strumenti compensativi e per l’adozione di misure dispensative.
Strumenti compensativi e misure dispensative. Cosa sono?
Gli strumenti compensativi offrono alternative alle difficoltà date dal disturbo, esattamente come un paio di occhiali consente al miope di compensare il difetto di vista. Strumenti compensativi possono per esempio essere sistemi vocali di lettura che permettono al bambino di acquisire contenuti nonostante le sue difficoltà di lettura oppure una semplice tavola pitagorica che lo aiuta nei calcoli matematici. Le misure dispensative liberano invece il bambino da alcune prestazioni per lui impraticabili, come può essere il leggere ad alta voce o il prendere appunti, oppure consentono valutazioni e tempi personalizzati di realizzazione di alcune attività. Strumenti compensativi e misure dispensative aiutano insieme le persone con DSA a ridurre gli effetti delle proprie difficoltà.
Abbiamo compreso cosa sono i DSA. Cosa propone la Fondazione Santa Lucia per trattarli?
Abbiamo a cuore il successo scolastico di tutti i ragazzi. Per questo strutturiamo percorsi individuali finalizzati al potenziamento e allo sviluppo di metodi di studio efficaci. Vogliamo che lo studente torni a percepirsi autonomo e capace nelle attività scolastiche. Non ci rivolgiamo solo a ragazzi con DSA, ma anche ai bambini in età prescolare che possono presentare ritardi o Difficoltà Specifiche di Linguaggio (DSL). Dopotutto un bambino con difficoltà di linguaggio può sviluppare successivamente proprio difficoltà nell’area degli apprendimenti scolastici. Prima si interviene e prima si prevengono possibili difficoltà tipiche di soggetti con DSA.
Come intervenite?
Un neuropsichiatra infantile avvia con una prima visita specialistica il percorso diagnostico e riabilitativo. Il logopedista attiva cicli di riabilitazione di 60 minuti, con uno o due appuntamenti a settimana. L’approccio ludico consente al bambino di apprendere divertendosi. In questi appuntamenti il genitore è presente, insieme al logopedista. Può così comprendere risorse e difficoltà del figlio, impara a stimolarne nella vita quotidiana lo sviluppo linguistico e a sostenere il suo percorso scolastico. Tutti gli attori sono pienamente coinvolti. La riabilitazione è un gioco di squadra che coinvolge tutte le persone che ruotano intorno alla vita del bambino. Innanzitutto ovviamente i genitori.
Un particolare suggerimento ai genitori per affrontare le difficoltà del figlio?
Durante il percorso logopedico i genitori vengono accompagnati in un cambio di prospettiva. Dalla constatazione delle difficoltà del proprio figlio devono passare alla comprensione che ogni ragazzo ha caratteristiche uniche nel suo genere e che l’obiettivo è consentirgli di acquisire strategie di studio e apprendimento altamente personalizzate.
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