Con il progetto POST SOFT CARE un nuovo strumento per il follow-up a lungo termine di pazienti colpiti da ictus
Un paziente che abbia subito un ictus necessita di controlli medici approfonditi per un tempo molto superiore alla durata del ricovero ospedaliero. In Italia una persona su due, colpita da ictus ischemico, termina il ricovero per riabilitazione senza avere recuperato pienamente la capacità di camminare. Ai deficit di movimento si possono aggiungere complicazioni come spasticità, incontinenza, disabilità cognitive, dolore e affaticamento cronici.
Un quadro clinico che attribuisce al medico di famiglia un ruolo fondamentale nel follow-up della malattia e nella gestione dell'ictus cronico. Mancano tuttavia processi standardizzati di monitoraggio e valutazione del paziente a lungo termine e questo provoca sensibili discrepanze nel loro trattamento. Le differenze sono riscontrabili da medico a medico, ma i ricercatori da anni osservano il fenomeno anche a livello internazionale, constatando altrettanta difformità da Paese a Paese.
Da questa necessità di una maggiore standardizzazione dei protocolli di monitoraggio e cura è nato il progetto POST SOFT CARE (POst STroke checklist SOFTware), un'iniziativa della SIRN (Società Italiana di Riabilitazione Neurologica) con il contributo non condizionato di Allergan.
POST SOFT CARE mette a disposizione dei medici una Check-List, che consente a specialisti, medici di medicina generale e fisioterapisti d'identificare le problematiche a lungo termine del paziente sopravvissuto all’ictus, fornendo così criteri appropriati per la prescrizione di nuove valutazioni terapeutiche o di eventuali trattamenti. La check-list comprende undici quesiti da sottoporre alla persona in cura, che toccano aspetti farmacologici, motori, fisiologici e psicologici. La nuova Check-List si basa su un panel spcificio, il Global Stroke Community Advisory Panel, validato in Italia dal Dott. Stefano Paolucci, Direttore dell'Unità Operativa Complessa di Neuroriabilitazione 6 della Fondazione Santa Lucia Irccs, dal Prof. Nicola Smania, Ordinario di Neurologia dell'Università di Verona, e dall'Ing. Marco Iosa della Fondazione Santa Lucia Irccs.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che circa 15 milioni di persone nel mondo sono colpite da ictus ogni anno. Sebbene l’incidenza della patologia sembri stabile nelle ultime decadi, il suo peso sta crescendo nel tempo a causa dell’invecchiamento della popolazione e della ridotta mortalità nella fase acuta. Di queste persone un terzo rimane disabile in forma permanente, con gravi conseguenze sulla qualità di vita, sul peso a carico della famiglia e sul sistema sanitario. I dati che verranno raccolti con il progetto POST SOFT CARE serviranno anche a implementare nuove linee guida per una più efficace presa in carico dei pazienti con ictus.