L’idrochinesiterapia migliora le funzioni motorie e la qualità della vita dei pazienti con gravi lesioni del sistema nervoso

Un nuovo trial clinico controllato e randomizzato effettuato alla Fondazione Santa Lucia IRCCS ha dimostrato, per la prima volta in letteratura, l’efficacia dell’idrochinesiterapia sulle funzioni motorie e sul miglioramento della qualità di vita in pazienti con esiti di grave trauma cerebrale.

Il trial clinico, diretto dal fisioterapista e ricercatore Marco Tramontano e realizzato dai fisioterapisti specializzati in idrochinesiterapia della Fondazione Santa Lucia IRCCS, tra cui Andrea Curcio e Giulia Temperoni, è stato condotto grazie al supporto dell’unità di neuroriabilitazione diretta dalla neurologa Rita Formisano

Nel trial sono stati reclutati 20 pazienti tra i 15 e i 65 anni con lesioni al sistema nervoso centrale esito di grave trauma cranico e ricoverati presso la Fondazione Santa Lucia. I pazienti sono stati suddivisi in modo casuale ed assegnati al training acquatico (ATG) o al training convenzionale svolto in palestra (CTG).

I pazienti coinvolti hanno effettuato 3 sessioni di terapia in acqua per 4 settimane affiancando il percorso di neuroriabilitazione previsto. Entrambi i gruppi hanno riscontrato un miglioramento sostanziale sia nelle funzioni motorie, misurate attraverso diversi indici tra cui la Berg Balance Scale (BBS) che nella qualità di vita percepita, valutata attraverso diversi indici tra cui la Quality ofLife After Brain Injury (QOLIBRI). I risultati confermano che il trattamento precoce e multidisciplinare in neuroriabilitazione ospedaliera di alta specialità può migliorare le funzioni motorie di questi pazienti suggerendo che la neuroriabilitazione in acqua può essere eseguita in sicurezza, con risultati non inferiori a quelli ottenuti con una terapia convenzionale, anche in persone con esiti di trauma cranico grave durante il periodo di ospedalizzazione in fase post acuta.

I risultati raggiunti sono stati particolarmente evidenti adottando il training acquatico per pazienti che presentano, oltre al danno al sistema nervoso, anche lesioni ortopediche, dolori articolari, instabilità posturale e, non da meno, la paura di cadere nella pratica degli esercizi di fisioterapia. Per questi pazienti l’ambiente acquatico è considerato vantaggioso poiché permette di eseguire esercizi con riduzione del livello di carico sugli arti inferiori e diminuisce la paura del rischio di caduta.

“L’idrochinesiterapia è un approccio terapeutico che si avvale delle proprietà fisiche dell’acqua per incrementare l’efficacia delle terapie che accompagnano il percorso di neuroriabilitazione.” Commenta il Dott. Tramontano, “Questo approccio terapeutico, per alcune tipologie di pazienti, è da tempo considerato efficace soprattutto se somministrato in modo complementare alla terapia in palestra”.

Questo studio preliminare apre la porta a studi più approfonditi andando a considerare i diversi aspetti e le diverse problematiche a cui va incontro questa tipologia di pazienti.

 

Riferimento bibliografico: A. Curcio, G. Temperoni, Marco Tramontano, S. De Angelis, M. Iosa, F. Mommo, G. Cochi & R. Formisano (2020) The effects of aquatic therapy during post-acute neurorehabilitation in patients with severe traumatic brain injury: a preliminary randomized controlled trial, Brain Injury, DOI: 10.1080/02699052.2020.1825809