Partito presso la Fondazione Santa Lucia lo sviluppo di una piattaforma integrata per neuroriabilitazione e assistenza a pazienti con gravi cerebrolesioni.
Realizzare una piattaforma informativa che offra supporto a famigliari, caregivers e pazienti e un’opportunità di comunicare in modo integrato con medici e altri professionisti sanitari dopo le dimissioni dall’ospedale, al termine della fase intensiva di neuroriabilitazione.
È questo l’obiettivo del progetto “Il percorso assistenziale integrato nei pazienti con grave cerebrolesione acquisita (GCA) - Fase post-acuta e cronica” a cui stanno lavorando i ricercatori del Laboratorio Traumi Cranici e Post-Coma della Fondazione Santa Lucia IRCCS insieme ad aziende italiane specializzate in information technology.
Il prototipo della piattaforma è atteso entro il mese di luglio di quest’anno e nei piani di sviluppo conterrà sistemi di comunicazione one-to-one, di condivisioni immagini diagnostiche e di tutorial video uniti a informazioni sanitarie. Una piattaforma integrata che permetterà il teleconsulto di specialisti sulla base dei dati clinici del paziente acquisiti anche attraverso strumentazioni collegate direttamente alla piattaforma. Metterà inoltre a disposizione di pazienti, parenti e caregivers informazioni utili a comprendere e gestire meglio la patologia nonché indicazioni per lo svolgimento di esercizi tesi a proseguire nel tempo il percorso neuroriabilitativo avviato nella fase intensiva di ricovero.
“Il progetto è rivolto a pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite – spiega la Dott.ssa Rita Formisano, Responsabile dell’Unità di Neuroriabilitazione 2 e del Laboratorio Traumi Cranici e Post-Coma dell’IRCCS Santa Lucia – che hanno spesso necessità di neuroriabilitazione e di sostegno medico-assistenziale per tempi medio-lunghi. Soprattutto nei casi più gravi, sono indispensabili interventi di carattere sanitario e sociale a lungo termine, volti ad affrontare menomazioni e disabilità persistenti e difficoltà di reinserimento familiare e socio-lavorativo. In questi casi le famiglie, dopo la dimissione del paziente dalla struttura ospedaliera, faticano a trovare sul territorio le condizioni necessarie per proseguire in modo efficace il percorso di neuroriabilitazione. Strumenti di telemedicina possono essere utili a rispondere a questo bisogno”.
La piattaforma sarà fornita anche di un assistente virtuale. “Si chiamerà Marco – racconta Chiara Falletta, psicologa e ricercatrice coinvolta nel progetto – che fornirà risposte alle domande dei famigliari e dei caregivers, supportando così le attività di assistenza al paziente con informazioni preventivamente verificate dagli esperti scientifici”.
Il progetto è finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale con il supporto di