Lesioni midollari e immunodeficienza. Un progetto europeo per studiare la relazione

Centro Spinale e il Laboratorio SPIRE della Fondazione Santa Lucia IRCCS partner del network europeo di ricerca

Fino a sette milioni di persone in tutto il mondo vivono le conseguenze debilitanti di lesioni del midollo spinale. Per molte di loro, le possibilità di recupero potrebbero essere influenzate dalle risposte del sistema immunitario che emergono immediatamente dopo la lesione.

SILENCE (Spinal Cord Injury-induced Systemic Maladaptive Immune Response and Autoimmunity to Central Nervous System Antigens – European Network Approach) è il nome del progetto di ricerca sul rapporto tra lesioni midollari e immunodeficienza, finanziato dalla Commissione Europea e a cui la Sezione Mielolesi e il Laboratorio SPIRE della Fondazione Santa Lucia partecipano insieme a Universitätsmedizin Berlin, Ruhr-Univeristat Bochum e la Medical University of Vienna.

Due gli obiettivi principali. In prima istanza, verificare se in una popolazione ampia di pazienti le lesioni midollari riducono le capacità immunitarie dell’organismo, che spiegherebbe la maggiore esposizione a complicanze infettive. La seconda ipotesi da testare è se esista una forma di autoimmunità nei confronti di alcune strutture del sistema nervoso centrale, “resa visibile” dalla lesione e che interferisce con il miglioramento della condizione del midollo spinale. In questo caso, si avrebbero dati significativi per comprendere perché, a parità di danno midollare, alcuni pazienti recuperano meno di altri.

A poco più un mese dal kick-off meeting del pool internazionale delle Università e dei Centri specializzati partner del progetto, è il momento di porre le basi per il reclutamento dei pazienti da sottoporre al protocollo di ricerca. A partire dal secondo trimestre del 2018, infatti, verranno identificati i profili immunologici di settanta pazienti tramite studi sulla reattività dell’organismo effettuati attraverso analisi del sangue e del liquor. In base agli esiti di questa fase, i pazienti saranno divisi in gruppi e saranno verificate le differenze nell’outcome neurologico e funzionale, insieme all’incidenza delle complicanze infettive.

Le prospettive aperte dagli esiti di questa ricerca riguardano evidentemente la possibilità di supportare il recupero neurologico – spiega il Responsabile del Laboratorio SPIRE della Fondazione Santa Lucia, Dr. Giorgio ScivolettoVogliamo verificare se sia possibile agire sui profili immunologici ‘carenti’ o sulle proteine del sistema nervoso contro le quali si rivolgerebbe questa autoimmunità, individuando possibili trattamenti farmacologici utili a tale scopo”.