Premiato il lavoro di Giovani Ricercatori

Studi sull’impiego della stimolazione magnetica transcranica nelle fasi precoci della Malattia di Alzheimer raccolgono il consenso della Società Italiana di Neurologia

Sonia Bonnì e Francesco Di Lorenzo, Ricercatori del Laboratorio di Neuropsicofisiologia Sperimentale, diretto dal dottor Giacomo Koch presso la Fondazione Santa Lucia Irccs, sono stati premiati dalla Società Italiana di Neurologia (SIN) per gli studi che stanno conducendo nell’ambito di progetti dedicati alle fasi precoci di sviluppo della Malattia di Alzheimer.

In occasione del XLVII Congresso Nazionale della SIN, il dottor Francesco Di Lorenzo è stato premiato per lo studio LTP-like cortical plasticity is disrupted in Alzheimer’s disease patients independently from age of onset, pubblicato sulla rivista scientifica Annals of Neurology. Nello studio, Di Lorenzo ha indagato in un campione di pazienti affetti da malattia di Alzheimer il funzionamento dei circuiti colinergici cerebrali e i meccanismi di plasticità corticale attraverso metodiche di Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS). I risultati mostrano come i pazienti abbiano una compromissione specifica dei meccanismi di Long Term Potentiation, processo neurofisiologico alla base della comunicazione sinaptica coinvolta nei fenomeni fisiologici di apprendimento e memoria. Tale deficit è correlato al declino cognitivo dei pazienti con malattia di Alzheimer, suggerendo dunque come un’alterazione della plasticità corticale sia un elemento critico nella patogenesi e nella progressione della malattia. “L’approccio neurofisiologico dello studio – spiega il dottor Di Lorenzo – può fornire un razionale scientifico per la ricerca di meccanismi fisiopatologici della malattia, al di là della classica ipotesi colinergica. Si apre la possibilità d’individuare nuovi biomarcatori elettrofisiologici della patologia, come la compromissione dei meccanismi di plasticità sinaptica, utili anche per adottare nuove strategie terapeutiche, per esempio scegliendo farmaci che possano modulare l’efficacia sinaptica”.

Lo studio Repetitive TMS of the default mode network: a randomized, double-blinded, cross-over trial in MCI patients, presentato dalla dr.ssa Bonnì e premiato come miglior poster, mostra incoraggianti dati provenienti da un trial clinico basato su un approccio multimodale che integra la valutazione comportamentale, neurofisiologica e di neuroimmagini, per valutare gli effetti del trattamento con la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) su pazienti affetti da MCI, condizione clinica fortemente associata al rischio di sviluppare malattia di Alzheimer. Condotto presso il Laboratorio di Neuropsicofisiologia Sperimentale, in collaborazione con il Laboratorio di Neuroimmagini Funzionali diretto dal dottor Marco Bozzali, lo studio investiga la modulazione di reti neurali tramite l’applicazione di TMS. “Partendo dal presupposto che la progressione clinica della Malattia di Alzheimer – spiega Bonnì – possa avere tra le proprie cause la disconnessione di alcuni nodi critici nei network cerebrali, la stimolazione di specifiche aree potrebbe dimostrarsi un utile strumento di modulazione della connettività tra tali nodi e contribuire a migliorare i deficit cognitivi che si osservano precocemente in persone con disturbi isolati di memoria”.