Nuovo studio dell’IRCCS Santa Lucia di Roma, in collaborazione con Università Federico II e CNR di Napoli individua caratteristiche e comportamenti dei linfociti T regolatori per proseguire nella ricerca di cure
Quando si svolge un compito senza avere gli strumenti giusti e le giuste capacità, si finisce per fare molta più fatica e ottenere scarsi risultati. È quello che succede anche a una particolare categoria di cellule del nostro sistema immunitario in pazienti affetti da sclerosi multipla. Le cellule in questione sono chiamate “regolatorie” o “linfociti T regolatori” (Treg), perché il loro compito è proprio quello di tenere sotto controllo le reazioni del sistema immunitario, che ci protegge dalle infezioni distruggendo rapidamente i virus o i batteri che sono riusciti a invadere il nostro organismo. Quando l’operazione è conclusa e l’agente patogeno è debellato, le cellule regolatorie devono intervenire per spegnere la risposta immunitaria non più necessaria. Se ciò non accade, il sistema immunitario può innescare reazioni contro le cellule sane del nostro stesso organismo ed è proprio ciò che accade nel caso delle malattie autoimmuni come la sclerosi multipla.
Uno studio realizzato dal Laboratorio di Neuroimmunologia della Fondazione Santa Lucia IRCCS, in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche dell’Università Federico II e il CNR-IEOS di Napoli, ha ora mostrato che nei pazienti con sclerosi multipla le cellule regolatorie sono “esauste” a causa di un loro “superlavoro” svolto anche in condizioni inadeguate. Questa inadeguatezza sarebbe provocata da un fattore, chiamato FoxP3, che nelle cellule regolatorie dei pazienti affetti da sclerosi multipla mostra una forma alternativa che ne causa un difetto di funzionamento e ne riduce l’efficacia.
Il gruppo di ricercatori è giunto a queste conclusioni dopo aver osservato centinaia di milioni di cellule mediante un citofluorimetro capace di misurare fino a 15 parametri in ciascuna singola cellula, una caratterizzazione molto dettagliata. “Dall’osservazione è emerso che le cellule regolatorie sono in realtà una popolazione eterogenea e che dai marcatori presenti sulla loro superficie è possibile leggere la loro storia – spiega la Dott.ssa Giovanna Borsellino, coordinatrice dello studio presso l’IRCCS Santa Lucia - Nel caso di pazienti con sclerosi multipla la storia di queste cellule racconta condizioni simili a quelle delle cellule che tengono a bada i virus nelle infezioni croniche. Cellule “esauste” che operano in condizioni di eccessivo lavoro. Inoltre, la presenza del fattore FoxP3 alterato rende le cellule regolatorie meno efficienti. Una pessima combinazione per riuscire ad assolvere al difficile compito di controllare il nostro sistema immunitario”.
Lo studio, effettuato presso il Centro Europeo di Ricerca sul Cervello (CERC) dell’IRCCS Santa Lucia in collaborazione con il professor Giuseppe Matarese dell’Università Federico II di Napoli e la dottoressa Veronica De Rosa, ricercatrice del CNR-IEOS di Napoli, è stato supportato dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM) e il Ministero della Salute ha recentemente assegnato un importante finanziamento per giovani ricercatori alla Dott.ssa Fortunata Carbone e al Dott. Manolo Sambucci, del Laboratorio di Neuroimmunologia della Fondazione Santa Lucia IRCCS, che permetterà di proseguire nelle ricerche. “Aver raccolto informazioni sull’eterogeneità dei linfociti Treg – spiega il dottor Sambucci – è un altro contributo importante dello studio, perché è ormai chiaro che nell’ambito delle patologie neurodegenerative come in quelle oncologiche la messa a punto di terapie efficaci passerà sempre più dall’individuazione di target biologici molto precisi”.
Ultimo in ordine di tempo, il nuovo studio si inserisce in un’attività di ricerca biomedica che il Laboratorio di Neuroimmunologia dell’IRCCS Santa Lucia porta avanti da anni sulla sclerosi multipla con il supporto anche di AISM. Complessivamente sono oltre 250 i ricercatori impegnati presso l’IRCCS Santa Lucia in studi riguardanti patologie di origine neurologica e gli aspetti connessi di neuroriabilitazione nel trattamento dei pazienti.
Lo studio: M. Sambucci, F. Gargano, V. De Rosa, M. De Bardi, M. Picozza, R. Placido, S. Ruggieri, A. Capone, C. Gasperini, G. Matarese, L. Battistini, G. Borsellino, FoxP3 isoforms and PD-1 expression by T regulatory cells in multiple sclerosis, in Scientific Reports (2018) Feb 27; 8 (1): 3674. doi: 10.1038/s41598-018-21861-5.